In questo articolo scopriremo le vite e le gesta di altri Eroi paracadutisti della 1° Divisione Aviotrasportata della Guardia. Tra questi spiccano senza ombra di dubbio le gesta di Kupin, delle quali sono certo rimarrete estremamente colpiti.
Fëdor Nikolaevič Kupin – Nacque il 26 maggio 1923 in un villaggio dell’attuale Repubblica di Adighezia.
Il padre di Fëdor morì quando suo figlio aveva tre anni e nel 1928 la madre di Fëdor, rimasta sola con 5 figli piccoli, si trasferì a Groznij, in Cecenia. All’età di 12 anni, Fëdor per aiutare la famiglia andò a lavorare nel laboratorio di un calzolaio. Amava l’atletica e il calcio.
Il 20 marzo del 1942 fu arruolato nell’Armata Rossa. Combatté come fuciliere e come esploratore nel Caucaso, in quanto erano i suoi luoghi nativi e che ben conosceva per sapersi muovere anche solitariamente. Come esploratore nel Caucaso, compì varie missioni solitarie nelle retrovie tedesche, catturando prigionieri e raccogliendo informazioni preziose. In queste delicate missioni, fu ferito diverse volte.
Alla fine del 1943, dopo essere stato addestrato come paracadutista, fu assegnato alla 1° Divisione Aviotrasportata della Guardia.
La notte del 28 giugno 1944, durante una missione in Moldavia, Kupin catturò un soldato tedesco facendolo prigioniero e con il fuoco del suo fucile d’assalto e con il lancio di granate distrusse una postazione mitragliatrice tedesca, uccidendo tutti i soldati nazisti che la presidiavano. Per coraggio e la determinazione dimostrata in quell’attacco, a Kupin fu assegnata la medaglia “Per il Coraggio”.
A settembre del 1944, i paracadutisti della 1° Divisione Aviotrasportata della Guardia, raggiunsero la città di Det, in Romania, trasformata dai tedeschi in una grande roccaforte e centro difensivo. Il 16 settembre 1944, un gruppo di ricognizione di paracadutisti fu inviato in avanscoperta, incluso il soldato paracadutista Kupin. Il gruppo di paracadutisti sovietici, organizzò così un’imboscata lungo una strada. Vedendo un camion pieno di soldati della fanteria tedesca ed un’auto con alcuni ufficiali che lo precedeva, i paracadutisti sovietici, mimetizzati tra la vegetazione al bordo della strada aprirono il fuoco con i loro fucili d’assalto e con il lancio di granate, uccidendo tutti i soldati della Wehrmacht sul camion e l’autista dell’autovettura e facendo prigioniero l’ufficiale tedesco. Sulla via del ritorno, il gruppo di paracadutisti respinse con successo gli attacchi nemici, portando presso il quartier generale della loro divisione, il maggiore della Wehrmacht fatto prigioniero. Le preziose informazioni ottenute dall’interrogatorio a cui fu sottoposto l’ufficiale nazista, furono utilizzate per attaccare la città di Det e costringere i tedeschi a ritirarsi.
Nell’eseguire una missione solitaria nella città ungherese di Kartsag, il paracadutista Kupin, penetrò nelle retrovie nemiche e censì tutti i sistemi di difesa della città. Sulla via di ritorno si imbatté in due soldati tedeschi in perlustrazione e li uccise entrambi, tornando sano e salvo presso il quartier generale della sua divisione e fornendo tutte le informazioni relative ai sistemi di difesa presenti in città. Per il coraggio di questa missione fu insignito dell’Ordine della Stella Rossa.
Il 5 novembre 1944 in Ungheria, una compagnia del 3° Reggimento Fucilieri della Guardia, aveva occupato una piccola testa di ponte lungo il fiume Tisa e per oltre 11 ore respinse gli attacchi di forze nemiche numericamente superiori. Le munizioni a loro disposizione ormai stavano per finire e l’intera compagnia di fanteria sovietica sarebbe presto divenuta carne da macello. Le autorità militari sovietiche avevano provato a far pervenire loro alcuni aiuti, ma tutte le missioni avviate fallirono per il fuoco di sbarramento del nemico che ormai aveva circondato la compagnia di soldati sovietici. Fu provato così un ultimo tentativo per salvare le vite dei soldati dell’Armata Rossa destinati ad una morte sicura. Due paracadutisti della 1° Divisione Aviotrasportata della Guardia, Fëdor Kupin e Dmitrij Litin, si offrirono volontari per quella che pareva a tutti gli effetti una missione suicida, ma non per loro. I due paracadutisti, sfidando l’enorme fuoco di sbarramento ad opera dell’artiglieria, dei mortai e delle mitragliatrici tedesche, imbarcarono casse di munizioni su una barca tentando di portarle ai soldati della compagnia di fucilieri assediata sulla riva opposta del fiume. La loro barca durante la traversata notturna del fiume fu crivellata di colpi di mitragliatrice, ma i due paracadutisti non furono feriti. Mentre Kupin cercava di coprire i buchi, tirare fuori l’acqua dalla barca e mettere al riparo le munizioni, Litin continuava a remare. Avvicinatisi alla riva, i due paracadutisti saltarono in acqua e iniziarono a caricarsi le scatole di munizioni sulle loro spalle svuotando così la barca. La prima parte della loro missione era riuscita. Avevano trasportato dall’altra parte del fiume le munizioni necessarie. Ora si trattava di trasportarle e farle arrivare ai soldati della fanteria sovietica assediati. I due paracadutisti cominciarono a trascinare le casse di armi eliminando fisicamente tutte le pattuglie di perlustrazione nemica inviate alla loro ricerca. Riuscirono così a consegnare le armi ai soldati del 3° Reggimento Fucilieri della Guardia e si misero a combattere al loro fianco.
I fucilieri della fanteria sovietica rimasero impressionati dall’abilità dei due paracadutisti. Kupin, in un assalto solitario si impossessò di una postazione mitragliatrice nemica con la quale aprì una tempesta di fuoco uccidendo in pochi secondi 40 soldati tedeschi.
Dopo aver respinto i contrattacchi tedeschi, i due paracadutisti Kupin e Litin, si misero alla caccia del nemico che si stava ritirando e trovarono due soldati dell’artiglieria tedesca nascosti in un pagliaio. Li fecero prigionieri e li condussero al loro quartier generale, dove furono sottoposti ad interrogatori che fornirono informazioni utili per il proseguo delle attività militari dell’Armata Rossa nella zona circostante.
Con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica del 24 marzo 1945, per l’esemplare esecuzione dei combattimenti nella lotta contro gli invasori fascisti e tedeschi, per il coraggio e l’eroismo dimostrati, il paracadutista Fëdor Nikolaevič Kupin fu insignito del titolo di Eroe dell’Unione Sovietica, del titolo dell’Ordine di Lenin e della medaglia “Stella d’Oro”. L’altro paracadutista, Litin, ricevette lo stesso riconoscimento.
Nel 1945 il sergente Kupin fu smobilitato e fece ritorno a Groznij, in Cecenia. Nel 1955 si trasferì si trasferì nel villaggio di Giaginskaja, nella Repubblica di Adighezia, dove lavorò alla costruzione di una fabbrica di zucchero. Dal 1958 visse a Majkop, la capitale dell’Adighezia e lavorò come autista. Si occupò attivamente dell’educazione patriottica delle nuove generazioni.
Il 1 aprile 1988 Kupin morì in un incidente automobilistico sull’autostrada Rostov sul Don-Baku.
E’ sepolto a Majkop.
Il nome dell’Eroe è scolpito in lettere d’oro nella Hall of Fame del Museo Centrale della Grande Guerra Patriottica nel Parco della Vittoria di Mosca.
A Majkop, in una casa sulla via Kommunarov, dove viveva Kupin, c’è una targa commemorativa.1
Dmitrij Konstantinovič Litin – Conosciamo ora l’altro Eroe paracadutista che insieme a Kupin è stato partecipe di gesta gloriose ed eroiche durante la Grande Guerra Patriottica.
Litin nacque in Bielorussia, in un villaggio nella periferia di Minsk, l’8 novembre 1920.
I suoi genitori erano contadini.
Fu arruolato nell’Armata Rossa da gennaio del 1942. Dopo aver svolto i corsi per paracadutisti, fu assegnato alla 1° Divisione Aviotrasportata della Guardia.
Come abbiamo appena raccontato riguardo Kupin, la notte del 5 novembre 1944, insieme a Kupin stesso si offrì volontario per una missione che agli occhi di tutti sembrava impossibile da portare a termine.
Per il suo coraggio con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS, datato 24 marzo 1945, Litin ottenne il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica.
Nel 1950 fu congedato. Insegnò educazione fisica in un villaggio alla periferia di Irkutsk.
Morì l’11 novembre 1954 a Irkutsk.2
Michail Petrovič Kushnov – Nacque il 18 novembre 1923 in un villaggio nella regione di Orenburg.
Nel marzo del 1942 fu arruolato nell’Armata Rossa.
Partecipò alla battaglia di Stalingrado.
Dopodiché fu addestrato e formato per essere un paracadutista e fu assegnato alla 1° Divisione Aviotrasportata della Guardia. Partecipò alla liberazione della Moldavia e della Romania.
Il 5 novembre 1944 fu paracadutato in Moldavia insieme ad altri paracadutisti. Lungo il fiume Tisa, il gruppo di paracadutisti sovietici un’altura strategicamente importante e dopo averla conquistata respinse 12 contrattacchi di soldati nemici durante la notte e il giorno successivi. Personalmente Kushnov uccise 12 soldati tedeschi, catturò un ufficiale e tre soldati.
Con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica, datato 24 marzo 1945, per l’esemplare esecuzione delle missioni di combattimento, il coraggio e l’eroismo dimostrati, il capitano Kushnov ricevette il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica, con il premio dell’Ordine di Lenin e la medaglia “Stella d’oro”.
Dopo la guerra, fu congedato a causa delle pesanti ferite riportate nei combattimenti. Si laureò in giurisprudenza a Sverdlovsk nel 1948, è lavorò come avvocato. Dal 1953 ha lavorato come segretario nel comitato esecutivo della città di Miass e fu eletto deputato del consiglio comunale della città.
Morì il 25 ottobre 1953 in un incidente d’auto.
In suo memoria, una strada della città di Miass riporta il suo nome.3
Pëtr Stepanovič Litanov – Nacque il 26 agosto 1924 in un villaggio nella regione di Samara.
Nel marzo 1942 si arruolò volontario nell’Armata Rossa.
Partecipò alla battaglia di Kursk.
Dopo aver effettuato i corsi per divenire un paracadutista, nel novembre 1944 fu assegnato alla 1° Divisione Aviotrasportata della Guardia.
Si distinse particolarmente durante la liberazione dell’Ungheria.
Con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica, datato 24 marzo 1945, il sergente Litanov fu insignito del titolo di Eroe dell’Unione Sovietica, con l’Ordine di Lenin e la medaglia “Stella d’Oro”.
Successivamente partecipò alla guerra sovietico-giapponese.
Litanov fu congedato nel settembre del 1945. Visse e lavorò a Yaroslavl. Si laureò alla facoltà di Agricoltura. Morì improvvisamente il 19 agosto 1973.4
Michail Nikolaevič Mesherjagin – Nacque da una famiglia di contadini il 14 novembre 1914 in un villaggio nella periferia di Ekaterinburg.
Studiò costruzione edile e terminati gli studi iniziò a lavorare come caporeparto nella costruzione di una miniera nella città di Krasnoturinsk.
Prestò servizio nell’Armata Rossa dal 1936 al 1939. Fu nuovamente arruolato nel 1941.
Nel 1938 partecipò alle battaglie contro i giapponesi sul lago Chasan.
Nel 1943 fu inviato a combattere sul fronte occidentale e fu assegnato alla 1° Divisione Aviotrasportata della Guardia. Sempre in quell’anno aderì al PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
L’11 ottobre 1944, il sergente dei paracadutisti Mesherjagin durante la battaglia per la città di Kartsag (Ungheria), ottenne di poter portare con sé alcuni soldati della fanteria e gli fu ordinato di infiltrarsi nelle retrovie ungheresi. In questa missione Mesherjagin distrusse 3 carri armati. Nella battaglia fu ferito ma continuò a combattere finché esausto perse la vita per via dell’enorme quantità di sangue perso.
Con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica del 24 marzo 1945, per l’esemplare esecuzione dei compiti di combattimento sul fronte della lotta contro gli invasori fascisti e tedeschi, il coraggio e l’eroismo dimostrati, fu insignito postumo del titolo Eroe dell’Unione Sovietica e dell’Ordine di Lenin.
Fu sepolto in una fossa comune nella piazza centrale della città di Kartsag.
In sua memoria una strada della città di Krasnoturinsk, porta il suo nome.5
Aleksandr Petrovič Retiunskij – Nacque in un villaggio della regione di Rjazan il 23 aprile 1922.
Dopo gli studi iniziò a lavorare come meccanico.
Nel 1940 fu arruolato nell’Armata Rossa. Durante la guerra fu ferito due volte.
Nel novembre 1944, il sergente maggiore dei paracadutisti Aleksandr Retiunskij era il responsabile del dipartimento telefonico della compagnia di comunicazioni della 1° Divisione Aviotrasportata della Guardia.
Si distinse particolarmente durante l’operazione di Budapest. Nella notte tra il 4 e il 5 novembre 1944, Retiunskij, come parte di un gruppo di ricognizione, attraversò il villaggio ungherese di Tisa e vi pose una linea di comunicazione telefonica. Durante le battaglie circostanti, pur trovandosi sotto il fuoco nemico, mantenne sempre la comunicazione attiva, riparando rapidamente i vari danni riportati dal cavo. Il 10 novembre 1944, mentre era posizionato all’interno di un mulino e manteneva le connessioni fra i vari reparti della 1° Divisione Aviotrasportata della Guardia, fu circondato da cinque soldati ungheresi ma rifiutò di arrendersi al nemico e combatté fino all’arrivo dei rinforzi.
Con decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica del 24 marzo 1945, per l’eroismo e il coraggio mostrati nelle battaglie contro gli invasori tedeschi, il sergente Retiunskij fu insignito del titolo di Eroe dell’Unione Sovietica, dell’Ordine di Lenin e della medaglia “Stella d’Oro”.
Successivamente partecipò alla guerra sovietico-giapponese. Al termine della guerra fu congedato. Visse e lavorò nella città di Reutov, nella regione di Mosca.
Morì l’8 febbraio 1986 e fu sepolto a Mosca.
Nikolaj Andreevič Roshin – Nacque il 9 giugno 1922 in un villaggio nella periferia di Orenburg.
Dopo aver terminato gli studi, lavorò come calzolaio. Nell’ottobre del 1941, fu arruolato nell’Armata Rossa. Durante la guerra fu ferito due volte.
Si distinse particolarmente durante la liberazione dell’Ungheria. Con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica, il sergente Roshin ricevette il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica, con l’Ordine di Lenin e la Medaglia “Stella d’Oro”.
Dopo la fine della guerra, Roshin continuò a prestare servizio nell’Armata Rossa. Fu congedato nel 1949.
Si trasferì a vivere ad Orenburg dove era attivamente impegnato in attività sociali.
Cittadino onorario di Orenburg. Inoltre è stato insignito dell’Ordine della guerra patriottica, della laurea di primo grado e di una serie di medaglie [1] .
Morì ad Orenburg, due anni fa, il 28 ottobre 2016 all’età di 94 anni.7
Viktor Stepanovič Shratov – Nacque da una famiglia di contadini, il 15 novembre 1914 in un villaggio nella regione di Perm.
Dopo il diploma frequentò 2 anni di università agraria a Sverdlovsk.
Nel 1936 fu arruolato nell’Armata Rossa e fino al 1938 prestò servizio in Estremo Oriente, partecipando alle battaglie contro i giapponesi sul lago Chasan, per le quali fu insignito dell’Ordine della Bandiera Rossa.
Nel 1940 partecipò ai corsi per tenenti.
Durante la guerra fu ferito 5 volte.
Si distinse particolarmente nelle battaglie per la liberazione dell’Ucraina.
Con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica datato 22 febbraio 1944, per il sapiente comando della sua unità, per il coraggio e l’eroismo mostrati nelle battaglie per il Dnepr, Shatrov ricevette il titolo Eroe dell’Unione Sovietica con il premio dell’Ordine di Lenin e la medaglia “Stella d’Oro”.
Dopo la guerra, continuò a prestare servizio nell’Armata Rossa. Nel 1949 si laureò ai corsi degli alti ufficiali delle forze aeree.
Nel 1960 fu congedato nella riserva. Visse a Char’kov in Ucraina, lavorando come meccanico in un’impresa di costruzioni. Qualche anno dopo si trasferì a vivere nella periferia di Mosca per lavorare in una fabbrica. Morì il 26 dicembre 1984.8
Luca D’Agostini
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Fonti
(2) Лытин Дмитрий Константинович
(5) Михаил Николаевич Мещерягин
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