In questo articolo conoscerete Eroi che sono stati premiati per due volte con la prestigiosa onorificenza di Eroe dell’Unione Sovietica. Avrete l’opportunità di leggere aspetti della vita di eroici piloti sovietici, come chi dopo esser stato abbattuto, aver perso un occhio ed essere stato detenuto in un campo di prigionia tedesco, fuggì e riprese a pilotare aerei da attacco al suolo; come chi dopo mesi passati in ospedale per via delle ferite riportate e nonostante il divieto della commissione medica militare che lo rendeva inadeguato al proseguimento del servizio militare si offrì volontario per riprendere il suo posto di pilota ottenendo enormi successi pilotando e combattendo con una sola mano.
Il 1° Corpo di Aviazione d’Attacco al Suolo della Guardia fu creato il 5 febbraio 1944 dal 1° Corpo di Aviazione d’Attacco al Suolo di Kirovograd, come riconoscimento per le singolari capacità di combattimento, la resistenza e l’eroismo di tutto il personale mostrato nel corso della battaglia di Kursk e nelle battaglie nel Donbass.
Nella primavera del 1944, le unità del corpo hanno partecipato all’operazione Uman’-Botoșani, un potente attacco sovietico, coronato da un grande successo, sferrato nel marzo 1944 nel corso della grande offensiva generale dell’Armata Rossa nel settore sud del Fronte orientale. Attacchi precisi e potenti degli aerei del 1° Corpo di Aviazione d’Attacco al Suolo della Guardia contro l’8° Armata tedesca del generale Otto Wöhler, spazzarono via la difesa nemica e contribuirono all’offensiva di successo in Ucraina.
Ai primi di luglio del 1944, nell’operazione Lvov-Sandomierz, degli aerei del 1° Corpo di Aviazione d’Attacco al Suolo della Guardia sostennero l’avanzata dei carri armati sovietici e della fanteria dell’Armata Rossa per distruggere le forze nemiche nell’area della città di Brody, in Ucraina occidentale.
Il 10 agosto 1944, per l’esemplare esecuzione degli incarichi ricevuti nelle battaglie per la liberazione della città di Leopoli (Lvov) e il valore e il coraggio mostrati dai soldati, il corpo fu insignito dell’Ordine della Bandiera Rossa.
In Polonia, nel corso dell’ultimo periodo della Grande Guerra Patriottica, i piloti del 1° Corpo di Aviazione d’Attacco al Suolo della Guardia si misero ancora una volta in mostra per le loro enormi abilità di volo e di combattimento, tanto da ricevere il 19 febbraio 1945 l’Ordine di Suvorov di 2° grado.
Nel corso dell’operazione di Berlino, i piloti del 1° Corpo di Aviazione d’Attacco al Suolo della Guardia fornirono un contributo decisivo all’annientamento delle linee difensive nemiche poste a protezione della città, consentendo ai soldati dell’Armata Rossa l’assalto alla capitale della Germania nazista. Per questo motivo, il corpo ottenne il titolo onorario di “Berlino”.
Conosciamo ora alcuni eroi pluridecorati appartenenti al 1° Corpo di Aviazione d’Attacco al Suolo della Guardia.
Ivan Grigor’evič Drachenko – Nacque da una famiglia di contadini il 15 novembre 1922 in un villaggio nel centro dell’Ucraina.
Dopo essersi diplomato alle scuole superiori ottenne il brevetto da pilota civile all’aereo club di Leningrado. Nel 1941 fu arruolato nell’Armata Rossa. Nell’estate del 1943 si laureò alla Scuola dei Piloti dell’Aviazione Militare di Tambov e fu inviato al fronte essendo assegnato al 1° Corpo di Aviazione d’Attacco al Suolo di Kirovograd con la qualifica di pilota.
Combatté nella battaglia di Kursk nella quale si mise in evidenza per le sue notevoli abilità.
L’episodio che stiamo per conoscere mette in chiara evidenza tutto l’eroismo di Drachenko e rappresenta quello che è lo spirito del popolo russo. Il 14 agosto 1943, nell’area di Char’kov in Ucraina, un pilota tedesco nel tentativo estremo di salvare il proprio comandante che stava per essere abbattuto da Drachenko, speronò con il suo aereo il velivolo da attacco al suolo Il-2 pilotato da Drachenko, facendolo precipitare a terra. Drachenko, gravemente ferito e senza conoscenza fu catturato dai soldati tedeschi e condotto in un campo di prigionia. All’interno di questo campo, un medico dell’Armata Rossa anch’esso detenuto dopo essere stato catturato, tentò in ogni modo di curare le ferite riportate da Drachenko ma non riuscì a salvare la perdita dell’occhio destro. Nel settembre del 1943, Drachenko riuscì a fuggire dal campo di prigionia e tornato tra le file sovietiche fu inviato d’urgenza in un ospedale di Mosca per un trattamento sanitario all’occhio. A Mosca fu operato e gli fu applicata una protesi oculare. Tutto ciò avrebbe impedito a qualsiasi altro pilota di poter riprendere il proprio ruolo, ma non a Drachenko, il quale nel marzo del 1944 ritornò a volare come pilota del 1° Corpo di Aviazione d’Attacco al Suolo della Guardia, combattendo fino alla fine della guerra.
Dal 1944 fu membro del PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
Durante gli anni di guerra, Drachenko compì 151 missioni di combattimento, abbatté 5 aerei nemici in 24 battaglie aeree, ne distrusse altri 9 negli aeroporti, abbatté 4 ponti e soprattutto distrusse un enorme quantità di strutture militari ed industriali nemiche uccidendo con i suoi attacchi aerei centinaia di tedeschi. Con decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica del 26 ottobre 1944, Ivan Grigor’evič Drachenko ottenne il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica con il premio dell’Ordine di Lenin e la medaglia della Stella d’Oro.
Dopo la guerra, Drachenko entrò all’Accademia Aeronautica, ma nel 1947, per motivi di salute, ottenne la licenza con il grado di capitano. Nel 1953 si laureò presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università statale di Kiev. Lavorò come direttore scolastico e poi come vicedirettore del Palazzo della Cultura a Kiev. Morì il 16 novembre 1994.1 2
Vasilij Georgevič Rjazanov – Nacque da una famiglia di contadini il 12 gennaio 1901 in un villaggio nella regione di Nižnij Novgorod.
Dopo gli studi lavorò alla stazione ferroviaria della città di Ruzaevka, poi all’ufficio postale nel villaggio di Sormovo, successivamente presso lo stabilimento industriale della società Krasnoe Sormovo ed infine come istruttore presso il dipartimento distrettuale di istruzione pubblica di Balakhna.
Nel 1920 fu arruolato nell’Armata Rossa e nello stesso anno aderì al PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
Nel 1921 fu mandato a studiare presso la facoltà operaia dell’Università Statale di Mosca, dopodiché nel 1922 fu inviato a studiare all’Università Comunista Y. M. Sverdlov, dopodiché nel 1924 fu nominato istruttore del dipartimento politico della divisione fucilieri del Distretto militare di Mosca.
Nel 1925 fu mandato a studiare alla scuola di piloti dell’aviazione militare Borisoglebsk, dopodiché nel 1926 fu inviato a studiare alla Scuola superiore di tiro aereo e bombardamento di Serpukhov, dopodiché nel 1927 fu nominato comandante dello squadrone scolastico della Scuola Militare dei Piloti di Leningrado. Nel 1928 fu nominato comandante del distaccamento della 3° Scuola Militare dei Piloti di Orenburg, e nel 1929 comandante della Scuola di Teoria Militare dell’Aeronautica di Leningrado.
Nel 1930 fu nominato comandante dello squadrone dell’8° Scuola Militare dei Piloti di Odessa e nel 1931 comandante dello Squadrone dei Servizi Speciali della Scuola Aeronautica di Mosca.
Nell’aprile del 1938, il colonnello Vasilij Georgevič Rjazanov fu destituito dall’esercito ma fu reintegrato nel settembre del 1939. Partecipò alla guerra sovietico-finlandese.
Nel marzo 1940 fu nominato insegnante di tattica dell’Aeronautica Militare e poi capo del dipartimento di addestramento dell’Accademia Aeronautica del Personale di Comando e di Navigazione dell’Aviazione dell’Armata Rossa di stanza a Monino.
Nel settembre 1942, il maggiore generale Vasilij Georgevič Rjazanov fu nominato comandante del 1° Corpo di Aviazione d’Attacco al Suolo di Kirovograd. Nel 1943 partecipò alla Battaglia di Kursk, così come alla liberazione di Belgorod e Char’kov.
Il 5 febbraio 1944 fu nominato comandante del 1° Corpo di Aviazione d’Attacco al Suolo della Guardia.
Con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica del 22 febbraio 1944 per l’eccellenza nella gestione delle proprie unità militari in battaglia, l’abile organizzazione dell’interazione con le forze di terra durante l’attraversamento del Dnepr e l’eroismo personale al tenente generale dell’aviazione Vasilij Georgevič Rjazanov fu assegnato il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica, oltre l’Ordine di Lenin e la Medaglia “Stella d’oro”.
Ben presto il corpo partecipò alla liberazione delle città polacche di Czestochowa, Cracovia e Katowice, per le quali Rjazanov ottenne l’Ordine di Suvorov del 2 ° grado.
Con decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica, datato 2 giugno 1945, per i meriti nelle battaglie sul fiume Vistola, il tenente generale dell’aviazione Rjazanov ricevette per la seconda volta la medaglia ed il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica.
Nel febbraio 1947 fu nominato comandante del 14° Corpo Aereo come parte del distretto militare dei Carpazi, e nell’aprile del 1949, comandante del 69° Corpo Aereo come parte del distretto militare di Kiev.
Fu eletto deputato al Soviet Supremo dell’Ucraina e membro candidato del Comitato centrale del Partito Comunista Ucraino.
Rjazanov morì l’8 luglio 1951 a Kiev . Fu sepolto nel Cimitero Militare di Lukjanovskoe a Kiev.3
Vasilij Ivanovič Adrianov – Nacque da una famiglia di contadini il 13 agosto 1920 in un villaggio nella regione di Tver.
Nel 1939 si diplomò in una scuola di Smolensk. Nel 1940 fu arruolato nell’Armata Rossa.
Nel 1943 si laureò alla Scuola dei Piloti dell’Aviazione Militare di Perm e dal giugno 1943 fu inviato sul fronte. Ricevette il battesimo del fuoco nella battaglia di Kursk.
Il 1 luglio 1943, per le sue 87 missioni di attacco al suolo contro le truppe nemiche a Belgorod e Char’kov, ricevette il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica.
Il 24 luglio 1943 prese parte all’attacco della stazione ferroviaria di Belgorod.
Dal 1944 aderì al PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
Il 27 giugno 1944 ricevette per la seconda volta la medaglia ed il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica per le sue 90 missioni di attacco al suolo nei pressi di Leopoli (Lvov) e Sandomierz (Polonia).
Nella fase finale della guerra prese parte agli attacchi al suolo contro i tedeschi a Berlino. In totale, durante la guerra effettuò 177 missioni di attacco al suolo nelle quali distrusse personalmente 50 carri armati, 200 autovetture, 25 batterie di artiglieria contraerea, 13 depositi militari, ed in 37 battaglie aeree abbatté 6 aerei nemici.
Nel 1950 si laureò all’Accademia aeronautica e nel 1961 all’Accademia Militare dello Stato Maggiore. Fino al 1981, insegnò all’Accademia Militare dello Stato Maggiore.
Morì il 7 maggio 1999. Fu sepolto a Mosca nel Cimitero di Troekurovskoe di Mosca.4
Talgat Jakubekovič Begeldinov – Nacque da una famiglia di contadini il 5 agosto 1922 in un villaggio del Kazakistan.
Nel 1938 frequentò un club di volo e nel 1940 la Scuola Militare dei Piloti di Balashov e poi quella di Orenburg dove si diplomò nel 1942.5
Da gennaio del 1943 fu inviato sul fronte. Nello stesso anno aderì al PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
Il 26 ottobre 1944, il tenente maggiore delle guardie Talgat Jakubekovič Begeldinov, per il coraggio e le capacità di combattimento mostrate durante la liberazione delle città di Znamenka, Kirovograd, e per l’abbattimento di 4 aerei nemici, ottenne il titolo Eroe dell’Unione Sovietica.
Partecipò alla Parata della Vittoria sulla Piazza Rossa di Mosca del 24 giugno 1945.
Il 27 giugno 1945, il capitano Talgat Jakubekovič Begeldinov ottenne il secondo titolo di Eroe dell’Unione Sovietica per l’abile comando dello squadrone di assalto al suolo a lui affidato e per i successi ottenuti contro le forze nemiche nelle battaglie per le città di Cracovia, Opole, Katowice, Wroclaw, Berlino.
Durante gli anni della guerra effettuò 305 missioni di attacco al suolo ed abbatté 7 aerei nemici.
Dopo la guerra, nel 1950 si diplomò all’Accademia Aeronautica e fino al 1956 continuò a prestare servizio nell’Aeronautica dell’Unione Sovietica. Dal 1957 al 1970 lavorò nell’aviazione civile in Kazakistan contribuendo alla creazione ed allo sviluppo delle piste e degli aeroporti in tutta la Repubblica Socialista del Kazakistan.
Nel 1968 Begeldinov si laureò all’ Istituto di ingegneria civile di Mosca.
Fu eletto deputato del Soviet supremo dell’Unione Sovietica delle convocazioni 2-3 ° e 12 ° (nel 1946-1954 e nel 1989-1991).
È stato presidente del Fondo di beneficenza internazionale, che fornisce assistenza ai disabili della seconda guerra mondiale e agli orfani. Visse ad Alma-Ata in Kazakistan.
Morì il 10 novembre 2014 e fu sepolto nel cimitero Kensai-1 di Almaty (Kazakistan).6
Ivan Charlampovič Michajlicenko – Nacque il 2 settembre 1920 nel villaggio di Almaznaja, situato nell’attuale Repubblica Popolare di Lugansk.
Dopo essersi diplomato, dal settembre del 1937 lavorò come montatore elettrico all’interno di una miniera.
Nel 1939 si diplomò presso l’Aeroclub dell’attuale città di Stachanov (Repubblica Popolare di Lugansk).
Dall’aprile fu arruolato nell’Armata Rossa e nel gennaio del 1943 si laureò alla Scuola dei Piloti Militari di Lugansk.
Dal giugno del 1943 partecipò alla Grande Guerra Patriottica. Partecipò alla battaglia di Kursk ed alle battaglie sul fronte ucraino, polacco, cecoslovacco ed alla presa di Berlino.
Durante la guerra effettuò 167 missioni di attacco al suolo abbattendo 3 aerei nemici.
Per il coraggio e l’eroismo mostrati nelle battaglie, con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica del 1 luglio 1944, il tenente Ivan Charlampovič Michajlicenko fu insignito del titolo Eroe dell’Unione Sovietica con il premio dell’Ordine di Lenin e la medaglia della Stella d’Oro.
Con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica del 27 giugno 1945, il capitano Michajlicenko ricevette il secondo titolo di Eroe dell’Unione Sovietica.
Dopo la guerra, continuò a prestare servizio nell’aviazione come comandante di uno squadrone aereo prima in Austria e poi nel distretto militare del Baltico. Dal 1950 prestò servizio nella difesa aerea nel distretto di Mosca. Dal febbraio 1962, il tenente colonnello Michajlicenko fu assegnato alla riserva.
Visse a Mosca dove morì il 2 giugno 1982.7
Nel 2016, le poste della Repubblica Popolare di Lugansk hanno emesso un francobollo con un ritratto di Ivan Charlampovič Michajlicenko.8
Michail Petrovič Odintsov – Nacque il 18 novembre 1921 in un villaggio nei pressi di Perm. Il padre era un funzionario dei servizi investigativi dell’NKVD, il Commissariato del Popolo degli Affari Interni. La madre lavorava come assistente in un laboratorio medico.
Dopo essersi diplomato all’età di 16 anni, iniziò a lavorare all’interno di una fabbrica.
Nel 1938 si diplomò in un aeroclub con il massimo dei voti.
Considerando le sue eccezionali capacità di volo e le sue ripetute richieste personali di essere arruolato nell’Armata Rossa, Odintsov fu chiamato per prestare il servizio militare nonostante non avesse ancora compiuto 18 anni. Fu inviato subito alla Scuola Militare dei Piloti di Perm.
Si laureò nel maggio del 1940 ed uscì dall’accademia con il grado di tenente minore. Da giugno del 1941 fu inviato sul fronte della Grande Guerra Patriottica.
Il 23 giugno 1941 durante la sua prima missione di combattimento il suo aereo fu colpito e Odintsov fu ferito gravemente, ma nonostante ciò riuscì a salvarsi effettuando un atterraggio di emergenza. Dopo sette mesi in ospedale e dopo aver ricevuto l’opinione negativa della commissione medica militare, fu ritenuto inadeguato al volo ed al servizio militare in generale. Ma Odintsov non accettò il parere della commissione medica militare e nonostante gli fosse imposto il congedo per disabilità fisica, si presentò volontariamente al suo reggimento che gli affidò lo stesso il comando di un aereo da attacco al suolo IL-2. Odintsov pilotò il suo aereo per più di un anno con una sola mano in quanto l’altra era totalmente bendata e non in grado di effettuare la minima azione. Le azioni di Odintsov si distinsero sempre per il coraggio e le alte capacità acrobatiche e tattiche, a tal punto che anche pilotando e combattendo con una sola mano, nel corso di una battaglia avvenuta nel 1942 abbatté 2 aerei tedeschi Messerschmitt Bf.109.
Odintsov combatté nella battaglia di Stalingrado e nelle battaglie sul fronte ucraino.
Dal 1943 aderì al PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica).
Nel settembre 1943 effettuò 96 missioni di combattimento, infliggendo danni ingenti al nemico.
Nel corso dell’intera guerra, Odintsov effettuò 215 missioni durante le quali abbatté 14 aerei nemici, che costituisce il risultato più alto tra i piloti dei corpi di aviazione di attacco al suolo.
Odintsov fu premiato con due medaglie della Stella d’Oro e due titoli di Eroe dell’Unione Sovietica. Il primo titolo l’ottenne il 4 febbraio 1944 ed il secondo il 27 giugno 1945.
Dopo la guerra, continuò a prestare servizio nell’aviazione dell’Unione Sovietica. Nel 1948 entrò all’Accademia Aeronautica Militare.
Alla fine del 1948, a causa dell’esacerbazione della nefrite (infiammazione ai reni), fu ricoverato in ospedale per 4 mesi, fu riconosciuto come disabile e, secondo la conclusione della commissione medica militare, fu dichiarato inadatto al servizio di volo e fu ritirato dal servizio operativo. A questo proposito, ottenne il permesso di trasferirsi alla facoltà dell’Aeronautica militare dell’Accademia militare-politica intitolata a Lenin, dove si laureò nel 1952 con il massimo dei voti. Durante i suoi studi, ha continuato l’addestramento fisico e tecnico e nel 1950 fu nuovamente riconosciuto idoneo a volare senza restrizioni.
Nel 1959 si laureò con lode all’Accademia dello Stato Maggiore delle Forze Armate dell’Unione Sovietica. Comandò l’aviazione del distretto militare di Mosca e nel 1963 fu uno dei primi capi del Centro di addestramento dei cosmonauti. Nel 1976-1981 ricoprì la carica di Ispettore Generale dell’Aeronautica del Ministero della Difesa dell’Unione Sovietica.
Alla parata dell’anniversario del Giorno della Vittoria del 9 maggio 1995, Odintsov portò lo striscione della vittoria.9
Visse a Mosca dove morì il 12 dicembre 2011.
In sua memoria, nella città di Ekaterinburg, di fronte alla scuola militare di Suvorov, è stato installato un busto in bronzo di Odintsov e sempre nella città di Ekaternburg ad una scuola è stato assegnato il nome “Odintsov”.10
Nikolaj Georgevič Stoljarov – Di etnia tatara, nacque a Kazan il 22 maggio 1922.
Dopo essersi diplomato sia a scuola che presso un aeroclub, nel 1941 fu arruolato nell’Armata Rossa come pilota del 1° Corpo di Aviazione d’Attacco al Suolo di Kirovograd.
Durante gli anni della guerra effettuò 185 missioni di combattimento, infliggendo ingenti danni al nemico. Nel corso delle battaglie aeree alle quali prese parte, abbatté 8 aerei nemici.
Stoljarov fu premiato due volte con il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica. La prima volta con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica datato 1 luglio 1944 per i risultati ottenuti nelle sue missioni, il coraggio e l’eroismo mostrati nelle battaglie aeree contro gli aerei nemici, gli attacchi di assalto al nemico durante la Battaglia di Kursk, durante la traversata del Dnepr , la liberazione di Poltava, Kremenchug e Kirovograd. La seconda con Decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’Unione Sovietica del 27 giugno 1945 per nuovi risultati ottenuti nelle sue missioni, per il coraggio e la dedizione mostrati nelle operazioni di combattimento in Ucraina, Berlino e Praga.
Dopo la guerra continuò a prestare servizio per l’aeronautica sovietica.
Dal 1956 fu assegnato alla riserva con il grado di colonnello.
Visse a Mosca dove morì il 23 febbraio 1993.
Nella sua città natale, Kazan, è stato installato un busto di bronzo di Stoljarov, opera della scultrice Vera Ignatievna Muchina.
Luca D’Agostini
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Fonti
(3) Василий Георгиевич Рязанов
(4) Василий Иванович Андрианов
(5) Счастливое число Талгата Бегельдинова
(6) Талгат Якубе́кович Бегельдинов
(7) Иван Харлампович Михайличенко
(8) Почта ЛНР 2016
(9) sammler.ru
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